Emozioni riflesse allo specchio.

“Non uscirete di qui prima che v’abbia messo davanti uno specchio in cui vi vedrete fino in fondo all’anima.” Amleto, W.Shakespeare Sembra essere convinzione condivisa che il riflesso, l’immagine capovolta che ci restituisce lo specchio, non sia esattamente la riproduzione oggettiva della realtà e che dentro l’argento lucidato si possano costruire possibilità diverse dal reale.Magia…

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Distanziamento, isolamento, solitudine. Le parole del covid

Distanziamento, isolamento e solitudine sono parole che ho sentito evocare spesso in questo periodo di pandemia. 
Sono i modi con cui le persone si raccontano, parlano di loro, dichiarano i loro problemi e dicono come stanno cambiando i rapporti con l’altro oggi. 
Sono parole che fanno sentire soli. Che necessitano il porsi domande e comprendere in che modo sono in rapporto con la nostra esperienza e i nostri vissuti.
Sono parole che se inserite in questo momento storico ci dicono qualcosa di come  e dove stiamo.

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Trasgressione è quando

Quando parliamo di trasgressione la prima posizione che si può assumere è quella di contestualizzarla all’epoca, alla società e alla cultura in cui viene pensata.
Al nostro tempo, il concetto di trasgressione sembra aver perso qualsiasi connotato negativo e, talvolta, di aver perso del tutto interesse. Non vi è trasgressione che non sia già stata agita e sperimentata.
La trasgressione puó custodire in sé la nostalgia di un passato in cui agirla ha significato sentirsi liberi di sovvertire e costruire nuovi modi per esprimersi.
Ho voluto trattare il tema della trasgressione perché incuriosita da alcuni stimoli che, messi insieme, mi hanno permesso di rintracciare questioni all’interno del mio lavoro come terapista

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Quale Sessualità

“Si deve ammettere che hanno ragione i poeti di scrivere di persone che amano senza sapere, o che sono incerte se amano, o che pensano di odiare quando effettivamente amano. Sembra, quindi, che le informazioni ricevute dalla nostra coscienza che riguardano la vita erotica siano particolarmente soggette all’incompletezza, lacunose o false”. S.Freud

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Storie funambole: donne lavoratrici in un tempo sospeso

“Era la sera del 9 marzo 2020. Mentre preparavo la cena in cucina, i miei figli gridano: mamma, mamma! Si ferma tutto. Sul tavolo una lista di cose da fare, io che non ho mai amato le liste della spesa, quel giorno ne avevo una. Da quel momento è stato come camminare sopra ad un filo cercando di tenere tutto dentro le mie mani”.
Inizia così la quarantena di una mamma, con una lista di cose da fare e la paura di cadere.

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Coppie, crisi e lockdown

Questo mese parliamo di coppie, di vita insieme, di convivenze volute e convivenze forzate.
Siamo da poco entrati nella Fase 2, dopo due lunghi mesi di quarantena casalinga a causa della pandemia da Covid-19.
Siamo esausti, ma anche speranzosi di ricominciare a dare un esterno fisico alle nostre vite fino ad oggi confinate nelle mura domestiche.
In questi mesi il lavoro dello psicologo si è spostato dallo studio privato ai colloqui online.
Come un ospiti in punta di piedi, i pazienti ci hanno aperto le porte di casa loro. Sfondi di cucine, salotti, camere da letto e, a volte, anche macchine colorivano l’atmosfera dei nostri incontri.

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Covid-19 Vs Affetti stabili

Covid-19, lockdown Italia,
marzo 2020 maggio 2020.
Due mesi di quarantena, distanziamento sociale e affettivo, la pandemia ha costretto e stretto i movimenti e gli spazi. Le convivenze sono diventate risorsa e alleanze contro la solitudine ma talvolta asfissia.
Le porte chiuse sull’esterno ci proteggono dal presente e ci tutelano il futuro.
Nel senso comune quando si parla di coppie si pensa subito alle relazioni d’amore, ma se stiamo sull’attualità “gli affetti stabili” sono anche quelle relazioni affettive più estese, fuori dalla famiglia, ma altrettanto familiari e importanti.

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Uno, Due, Tre: coppie e quarantena

Il confinamento domestico ci ha messo di fronte ad un’ovvietà: “Stiamo insieme”. Ce lo diceva in una riunione la nostra Carolina Host pensando ai vissuti di alcune coppie durante la quarantena.
La straordinarietà di quello che stiamo vivendo e le misure di controllo della diffusione del covid-19 ci confrontano anche con altre domande circa la natura delle relazioni: ma stiamo insieme? Siamo sufficientemente congiunti e stabili da trattare il nostro desiderio di rapporto come necessità?Decidiamo questo mese di occuparci di queste ovvietà e di queste domande così spesso presenti nelle nostre stanze virtuali di psicoterapia.

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Maschi #nofilter

Chi fa il mio mestiere sa che la capacità di adattamento al contesto è un importante indicatore di salute e di qualità della vita.
Differentemente da quanto è diffuso nel senso comune, una certa forma di coerenza – quella forma di incorruttibilità dello spirito che ci fa dire di una persona che è “tutta d’un pezzo”- non è un pregio da esibire.
Penso che la capacità di mettere in gioco parti di noi differenti in contesti differenti è una preziosa forma di intelligenza e competenza sociale.
È importante ricordarlo quando ci viene voglia di spiegare a qualcuno come funzioniamo.

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Da cosa ti mascheri?

Febbraio, carnevale. Sfilate di maschere che giocano ad alternarsi in movenze ambigue e grottesche, attendiamo la primavera.
La maschera, come è noto, ha origini lontane.
Nel teatro greco, ad esempio, intorno al VI secolo a.C. , le maschere avevano i tratti del volto molto accentuati: addolorate e smostrate nei drammi e sformate e sorridenti nelle commedie. Servivano, da una parte, a rappresentare il carattere del personaggio attraverso la sua esagerazione così da essere visibili e udibili anche da lontano, dall’altra a nascondere l’individualità dell’attore, la sua persona ed i lineamenti del volto. Esibire ed occultare sono le due funzioni della maschera.

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