Il mutamento delle nostre abitudini, la sospensione dei nostri incontri -fisici-, il permanere nelle case, con le nostre famiglie in un tempo dilatato e surreale, cantare con il dirimpettaio di balcone, condividere speranze e timori.
L’emergenza Coronavirus sembrerebbe intervenire su un rinnovato sentimento di appartenenza alla comunità Italia.
Dentro le case, intanto, vicende personali si intrecciano con quelle nazionali. Un Diario per raccontarle.
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28 Maggio 2020

4 maggio 2020, ingresso nella fase2, convivenza con il virus, fine del lockdown
Sono stati mesi difficili, di sospensione e fiato sospeso.
Di incertezza e paura. La nostra unica potente arma stare a casa e non permettere al virus di propagarsi.
Durante questi mesi abbiamo creato gli appunti dalla quarantena come modo per stare in ComeQuando senza far finta che la valanga che ci stava travolgendo non esistesse.
Gli appunti ci hanno dato lo spunto, talvolta amaro, talvolta creativo ed ironico, per portare le nostre riflessioni e le nostre stanchezze.
Adesso siamo chiamati a riaprire le porte e le menti all esterno. Di ricominciare a pensarci nelle nostre vite.
Anche gli Appunti di Psicoanalisi riusciranno il 3 dopo 2 mesi di assenza. 
Chiudiamo questi appunti ma li vorremmo tenere a testimonianza e ricordo di questa quarantena così corroborante idee e pensieri.
Ci leggiamo il 3.

21 Aprile 2020

#appuntidallaquarantena#comequandopsicoanalisi#covi̇d19
#covid#coronavirus#quarantena#staysafe#stayathome#psicoanalisi#psicoanalisiroma#psicologiaroma

12 Aprile 2020

#Pasqua con chi vuoi.
Un augurio per queste giornate. Che si possa dare valore a ciò che si ha e ciò che si è.
#comequandopsicoanalisi #covid19 #pasqua2020 #quarantena

9 Aprile 2020

Parliamo di Covid-19
Parliamo dei tetti di Roma pieni di lenzuola e di vicini di casa che si tengono compagnia giusto il tempo di una sigaretta.
Di bambini che giocano a calcio tra le lenzuola stese e le antenne.Delle strade e delle piazze che rimangono vuote Degli abbracci inviati sul web
Di candeline spente da soli davanti a 100 partecipanti a meet.Di zoom, Meet, whatsapp, Skype e di conference-call e di psicoterapie online.Di distanza. Di stanze.
Parliamo di mascherine? Di anziani che “ si vedono solo loro in giro”?
Parliamo della conta dei vivi e dei morti, dei contagi e dei guariti. Del tg che torna protagonista assoluto, era dagli anni 90, da Tangentopoli, che nessuno lo guardava con così tanta bramosia. Parliamo di Europa, di “nessuno ci voleva credere”, del “ci hanno dato di scansafatiche”, di eurobond e del discorso della regina, di Johnson in terapia intensiva, dell’ odio che abbiamo provato verso la sua immunità di gregge e dell amuchina introvabile. Del lievito di birra e della pasta madre, del cuciniamo insieme e “cavolo non dobbiamo ingrassare” e allora corriamo tutti anche se non sappiamo da che piede si inizia. Di vaccino, fase 2, medici, infermieri, OMS. Della Cina e del paziente 1.
Dell’America di Trump che assomiglia sempre meno al sogno americano. Della Pasqua, nemica del distanziamento sociale, di Papa Francesco che ci vuole uniti “ nessuno si salva da solo”.
Dell hashtag #andràtuttobene e #iostoacasa
Dei flash mob dai balconi, dell inno di Italia e delle chiacchiere alle finestre. Parliamo del mondo del lavoro? Dello Smart working o home working. Dell economia sull orlo del disastro,
Del mondo dello spettacolo che ci tiene occupati ma che non riesce a sostentarsi. Della cultura sospesa.Dei libri rispolverati, Dei libri sconvolti di essere aperti.Parliamo della scuola?Dei bambini rinchiusi, dei bambini untori, dei bambini che sono più forti del virus.Delle maestre e delle dirigenti scolastiche Parliamo di coppie? Oppure di sesso, di violenza domestica, di divorzi che verranno.Di pornhub che offre gratis la sezione premium. Di solitudine e di convivenza asfissiante. Di “torno a casa mia!” ma con il rischio di portare il virus a mamma e papà e allora “resto qua e rispetto i decreti”.
Di Conte. Della protezione civile. Delle file fuori dai supermercati e le farmacie. Parliamo davvero di questa nostra generazione che resta a casa ancora una volta, esclusa, prima dalla crisi economica, poi dai concorsi pubblici e adesso persino dalle strade, tutelante le generazioni più anziane che continuano a detenere il potere.
State a casa! ci dicono “per proteggerli tutti i vostri nonni“, loro che ci dovevano proteggere dai mostri sotto il letto quando eravamo bambini e che ora contano su di noi.
State a casa! Perche così oltre a proteggere le categorie deboli si può anche rimediare al gran casino che l’uomo ha fatto in 50 anni al pianeta, disboscandolo e avvelenandolo.
Parliamo di covid19
Di silenzio. Di paura. Ma per un secondo iniziamo a pensare ai desideri che nella distanza si affacciano in noi e la curiosità di vedere cosa deve accadere ora che le carte sono state mescolate.

6 Aprile 2020

Un esercizio per tutti. Chi si lamenta della stasi, della noia, delle assenze, delle restrizioni, del “si stava meglio quando si stava peggio”, del caldo, del freddo e delle cavallette. #covid-19
#comequandoappuntidipsicoanalisi

30 Mazo 2020

“Non ho tempo” è una delle motivazioni più quotate per spiegare alcune possibili assenze: rapporti sociali, momenti di svago, lettura, sesso… potrei andare avanti all’infinito. Ogni iniziativa è realizzata in un tempo e questo può essere usato non come organizzatore ma come limite, il più delle volte persecutorio.
La #quarantena è indiscutibilmente un’offerta di tempo ma non sembra avere, in sé, trasformato le nostre esistenze. Ciò che le trasforma è una seria riflessione sul senso che diamo al tempo, alle nostre priorità.
Oggi chi lamenta di “non avere mai tempo” per fare ciò che desidera, come se la passa? Ha capito che ciò che mancava, forse, era il desiderio?

26 Marzo 2020

n questo momento i dettagli acquisiscono un valore indispensabile. Oggi siamo a casa, molti di noi stanno bene, ma purtroppo molti altri sono alle prese con la grande incognita dell’essere contagiati con la paura di stare male e non sapere come andrà. Dobbiamo essere fiduciosi e non perdere il nostro equilibrio. Recuperiamo l’azione del respirare come metafora.
Il respiro ai tempi del covid19 sembra ritornare ad essere prezioso.
Respirare ci ricorda l’importanza del momento che stiamo vivendo perché farlo senza problemi sembra dirci che siamo esenti dal virus che i nostri polmoni funzionano che per “ il momento “ possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Sospiro respiro evocano quella meccanicità che adesso diventa cartina di tornasole della differenza tra sano e malato.
Andrà tutto bene. Mettiamo un respiro dietro l’altro e valorizziamolo.
Facciamo che i nostri respiri diventino rarefatti solo quando ci emozioniamo. Facciamo che dire mi togli Il respiro possa riferirsi solo a un bellissimo paesaggio. #comequandopsicoanalisi #comequando #appuntidipsicoanalisi #quarantena #covid19 #coronavirusitalianews #medici #infermieri #italia #respiriamo #andiamoavanti #iorestoacasa #andràtuttobene #everythingwillbeok

25 Marzo 2020

Tra i criteri che utilizzo per verificare il processo terapeutico c’è la continuità tra una seduta e l’altra. Questa si raggiunge, penso, quando ci si riesce a svincolare dalla concretezza della narrazione dei fatti settimanali per accedere alle emozioni e al valore simbolico degli stessi.
La quarantena, con il suo sospendere la routine quotidiana, sembra aiutare in tal senso.

Carla, presa dallo sconforto, mi dice di non riuscire più a distrarsi da ciò che prova. La verità è che ciò che prova non è più “distratto” da ciò che fa.
#comequandopsicoanalisi #ComeQuando #covid19 #psicoterapiaonline

19 Marzo 2020

Marzo 2020
Corona virus
Covid19
Le città sono deserte, le piazze immobili, l’aria pulita, il silenzio sia piacevole che lugubre e spiazzante, ambivalenze.
Da qui sentiamo passare le ambulanze. Non troppe per fortuna.
Una vita in pausa? No, una vita riorganizzata.
Il fuori diventa una meta da conquistare, un incontro da aspettare con impazienza ma a cui ci si prepara sorridendo.
Lo stare a casa assume i toni di una scelta di fede, nelle istituzioni, nei nostri leader, che si occupano e preoccupano: mi sembra quasi sconcio questo pensiero: ritornare ad avere fiducia, fare un atto di fede, verso quelle funzioni istituzionali che a lungo ci sono mancate.
Audace ma l’unico possibile per sentire di prendere parte attivamente alla lotta al virus e non starsene impotenti a guardarlo.
Del resto: abbiamo ascoltato attoniti capi di stato stranieri che antepongono la nazione al popolo:” aspettatevi di perdere i vostri cari” imponendola come unica scelta possibile.
Lo stare a casa è la nostra arma contro un virus che ci vorrebbe indisciplinati.
Ma questa volta non si parla di andare in motorino senza casco.
Se stiamo separati lui non sa come raggiungerci.
Se lo combattiamo, negandoci, lo faremo morire di fame.
Dobbiamo agire da amanti indifferenti alle sue seduzioni.
Non esco stasera, resto a casa.

18 Marzo 2020

La quarantena avanza e finalmente Giulia inizia a farsene qualcosa di questo tempo che si ferma. Dal sentirsi rinchiusa come in una galera, prende spazio la possibilità che ci si possa ascoltare. Sospendere l’ordinario e farsi carico delle proprie emozioni.
La lontananza dagli affetti le permette uno sguardo più nitido e attento alle sue esperienze che spesso, nella quotidianità, faticava a mettere a fuoco.
Giulia si ritrova a pensare al suo legame con la madre, al bisogno costante di doversi prendere cura di lei, come nessun altro poteva fare. La pretesa di non potersi perdere un attimo di lei, la paura di lasciarla andare, il terrore che muoia e non ci sia più.
Se lei non ci fosse più, chi si prenderebbe cura di Giulia, chi la spronerebbe a vivere la sua vita e coltivare il coraggio di realizzarsi e di credere di farcela!!
Mamma e figlia si sono alleate da sempre per uscire dalle situazioni più difficili della vita.
Giulia in questi giorni senza pensarci, si è allontanata da casa. Questa distanza le offre un’occasione importante per recuperare il proprio potere e investire nel suo futuro, per se stessa.

17 Marzo 2020

Sara ha un segreto. Venti anni di relazione clandestina vissuta al riparo da occhi indiscreti, in case isolate, bar poco frequentati, telefonate rubate. Oggi, durante la quarantena, racconta di quanto si renda conto di amarlo e di come, finita l’emergenza, desideri dare “il permesso di soggiorno” a questa relazione. Mettere insieme pubblico e privato, dentro e fuori. “Quando tutto sarà finito” è la nuova cifra della fiducia nel futuro e della progettualità.